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Il design sloveno alla Milano Design Week 2022

Il Centro per la Creatività (CzK) di Ljubljana porterà a Milano una selezione di prodotti disegnati da giovani designer sloveni: l'appuntamento è negli spazi dell'Opificio31, in zona Tortona.

Attraverso i prodotti ospitati in questa mostra i designer presentano una critica dei sistemi economici e sociali esistenti e una diversa prospettiva sulla produzione.

In particolare, i 22 progetti selezionati propongono nuovi usi, nuove funzionalità e materialità nei loro progetti, con un mix di lavoro digitale e di lavoro manuale: i risultati sono molto diversi tra loro, ma tutti accomunati dalla loro posizione sulla liea sottile tra arte e design.

Con i suoi vasi Olive Brina Steblovnik aspira a preservare e sviluppare le capacità manuali di modellatura del vetro che stanno gradualmente scomparendo a causa della robotizzazione, mentre il tappeto Pra di Darja Malešič e il moderno autoritratto ricamato SELFI dell’associazione Zavod Oloop coinvolgono i loro utenti con il lavoro manuale come strumento per la valorizzazione personale e della comunità.

Il passaggio dal digitale al materiale è al centro del progetto “Pattern Generator” di Kobeiagi Kilims, che coinvolge gli acquirenti di tappeti nella produzione manuale attraverso una co-creazione controllata dal computer del prodotto finale.

Nel suo progetto “Fragile Bodies” (Corpi fragili) la giovane artista Maruša Mazej guarda agli oggetti usa e getta; Lučka Berlot e Ági Göb, invece, hanno preso pezzi di plastica raccolti dal mare e li hanno congelati in un materiale composito semitrasparente che ricorda un terrazzo colorato.

La “sedia da un milione e mezzo” di Primož Jeza, è realizzata con banconote sminuzzate: tratta il denaro come un materiale di scarto generato da una società eccessivamente industrializzata che ha smaterializzato il denaro.

Scopri qui tutte le anticipazioni sulla prossima Milano Design Week 2022!

Il Centro per la Creatività (CzK) di Ljubljana porterà a Milano una selezione di prodotti disegnati da giovani designer sloveni: l'appuntamento è negli spazi dell'Opificio31, in zona Tortona.

Attraverso i prodotti ospitati in questa mostra i designer presentano una critica dei sistemi economici e sociali esistenti e una diversa prospettiva sulla produzione.

In particolare, i 22 progetti selezionati propongono nuovi usi, nuove funzionalità e materialità nei loro progetti, con un mix di lavoro digitale e di lavoro manuale: i risultati sono molto diversi tra loro, ma tutti accomunati dalla loro posizione sulla liea sottile tra arte e design.

Con i suoi vasi Olive Brina Steblovnik aspira a preservare e sviluppare le capacità manuali di modellatura del vetro che stanno gradualmente scomparendo a causa della robotizzazione, mentre il tappeto Pra di Darja Malešič e il moderno autoritratto ricamato SELFI dell’associazione Zavod Oloop coinvolgono i loro utenti con il lavoro manuale come strumento per la valorizzazione personale e della comunità.

Il passaggio dal digitale al materiale è al centro del progetto “Pattern Generator” di Kobeiagi Kilims, che coinvolge gli acquirenti di tappeti nella produzione manuale attraverso una co-creazione controllata dal computer del prodotto finale.

Nel suo progetto “Fragile Bodies” (Corpi fragili) la giovane artista Maruša Mazej guarda agli oggetti usa e getta; Lučka Berlot e Ági Göb, invece, hanno preso pezzi di plastica raccolti dal mare e li hanno congelati in un materiale composito semitrasparente che ricorda un terrazzo colorato.

La “sedia da un milione e mezzo” di Primož Jeza, è realizzata con banconote sminuzzate: tratta il denaro come un materiale di scarto generato da una società eccessivamente industrializzata che ha smaterializzato il denaro.

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